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I nostri incontri

Spilimbergo 2024

Spilimbergo 2024 - 56° AUC

Giuliano Nimis è stato il grande artefice del nostro 29 raduno in Friuli, con base a Spilimbergo. Nei tre giorni del 26 - 26 e 27 ottobre ci ha fatto scoprire quanto la sua terra sia bella ed ospitale, quanto siano gentili ed operosi i suoi abitanti e quanto sia significativa la sua storia.

Alle bellezze del paesaggio e dei suoi piccoli borghi corrispondono l'ospitalità dei suoi abitanti e le forme di cooperativismo che più qui che in altre parti si sono consolidate.

Ci hanno meravigliato tre realtà inaspettate, che non avremmo mai conosciuto senza la guida di Giuliano.

La prima: la scuola di mosaici a Spilimbergo

La Scuola Mosaicisti del Friuli, situata a Spilimbergo, è una delle istituzioni più prestigiose al mondo per l'arte del mosaico. Fondata nel 1922, la scuola ha lo scopo di preservare e tramandare l'antica tradizione del mosaico, un'arte decorativa che ha radici profonde nella storia, risalenti ai Romani e ai Bizantini

La scuola è stata istituita per valorizzare e continuare la tradizione artistica del mosaico, particolarmente radicata nel territorio friulano, che nel passato ha visto molti maestri mosaicisti emigrare all'estero, lavorando in progetti prestigiosi in tutto il mondo. La scuola è stata creata per offrire una formazione professionale completa e per sostenere l'artigianato locale.

 La Scuola Mosaicisti del Friuli offre un percorso formativo triennale. Gli studenti apprendono sia le tecniche tradizionali che quelle moderne, lavorando su progetti che spaziano da mosaici pavimentali e parietali a mosaici artistici e di design contemporaneo. Durante i corsi, vengono insegnate abilità pratiche come il taglio delle tessere (realizzate in materiali diversi, come marmo, vetro e smalto) e la loro applicazione su varie superfici.

 Nel corso dei decenni, la scuola ha formato numerosi maestri mosaicisti che hanno contribuito alla creazione di opere in tutto il mondo. Le opere realizzate dagli studenti e dai maestri della scuola possono essere ammirate non solo in Italia, ma anche in molti paesi all'estero. Tra i progetti più noti ci sono mosaici realizzati per chiese, edifici pubblici e spazi culturali.

La scuola, oltre alla sua funzione educativa, è anche un centro di ricerca e sperimentazione, dove si studiano nuovi materiali e tecniche per continuare a innovare nell'ambito del mosaico. La Scuola Mosaicisti del Friuli è un punto di riferimento internazionale per chiunque voglia dedicarsi a questa antica e affascinante forma d'arte.

La seconda: la coltivazione delle barbatelle a Rauscedo

La coltivazione delle barbatelle in Friuli Venezia Giulia è una pratica agricola di grande importanza, strettamente legata alla tradizione vitivinicola della regione. Il Friuli è una delle zone più rinomate d'Italia per la produzione di vino, e le barbatelle (ossia i giovani tralci di vite pronti per essere piantati) rappresentano la base su cui si fonda questa eccellenza.

La barbatella è una pianta giovane di vite, ottenuta attraverso l'innesto di un tralcio di varietà pregiata su un portainnesto resistente, spesso proveniente da viti americane. Questo processo garantisce la resistenza della pianta alle malattie e ai parassiti, come la fillossera, che colpì i vigneti europei nel XIX secolo. Le barbatelle sono pronte per essere messe a dimora nei vigneti e crescere fino a diventare piante adulte, che daranno grappoli d'uva adatti alla vinificazione.

 Il Friuli Venezia Giulia è considerato uno dei centri più importanti per la produzione di barbatelle, grazie al clima favorevole e alla tradizione viticola che ha sviluppato un know-how unico. Nella regione, le barbatelle vengono coltivate prevalentemente nella zona del Friuli centrale e nelle pianure intorno a Rauscedo, che è uno dei poli principali a livello mondiale per la produzione di barbatelle.

Rauscedo, una piccola frazione nel comune di San Giorgio della Richinvelda, è riconosciuta internazionalmente come la capitale delle barbatelle. In questa zona, da oltre un secolo, le cooperative locali si dedicano alla produzione di milioni di barbatelle all'anno, che vengono esportate in tutto il mondo. La Cooperativa di Rauscedo, fondata nel 1933, è oggi uno dei maggiori produttori mondiali di barbatelle, con un'enorme varietà di cloni e portainnesti adatti a ogni tipo di terreno e clima.

La produzione di barbatelle è un processo lungo e complesso. Innanzitutto, si sceglie il portainnesto, solitamente una vite americana resistente alle malattie del suolo. Successivamente, si preleva un tralcio dalla varietà di vite che si desidera coltivare (ad esempio, un vitigno pregiato come il Pinot Grigio, il Merlot o il Friulano), e lo si innesta sul portainnesto. Questa operazione viene solitamente eseguita a mano, con grande precisione.

Le piante innestate vengono poi messe in vivaio, dove crescono per uno o due anni fino a sviluppare radici forti e una base robusta. Durante questo periodo, le barbatelle vengono curate con attenzione, irrigate e trattate per prevenire malattie. Solo una volta pronte, vengono vendute e trapiantate nei vigneti.

In Friuli, la coltivazione delle barbatelle non si basa solo sulla tradizione, ma anche sull'innovazione. I vivai della zona collaborano con istituti di ricerca per sviluppare nuove varietà di viti resistenti ai cambiamenti climatici e alle malattie, garantendo una produzione di qualità elevata e sostenibile nel tempo. Questa capacità di innovazione ha permesso al Friuli di mantenere una posizione di leadership a livello mondiale.

La produzione di barbatelle ha un impatto economico notevole sul territorio friulano. Non solo fornisce le basi per l'industria vitivinicola locale, ma genera un'importante fonte di reddito attraverso le esportazioni verso paesi vinicoli di tutto il mondo, come Francia, Spagna, Stati Uniti e Australia.

In conclusione, la coltivazione delle barbatelle in Friuli è un'attività che unisce tradizione, innovazione e una grande esperienza nel settore agricolo, ponendo la regione al centro della viticoltura mondiale.

La terza: La tradizione dei coltellinai a Maniago

I coltellinai di Maniago sono celebri per la loro lunga tradizione nella produzione di coltelli e strumenti da taglio. Maniago, spesso chiamata "la città dei coltelli", è uno dei principali centri di eccellenza per la lavorazione del metallo in Italia e a livello internazionale.

 La tradizione della lavorazione dei coltelli a Maniago ha radici antiche, risalenti al Medioevo. Già nel XV secolo, i fabbri locali iniziarono a produrre lame utilizzando l'energia dei numerosi torrenti della zona, che azionavano i martelli idraulici nelle loro officine. Inizialmente, la produzione era focalizzata su utensili agricoli e armi da taglio, come spade e lance. 

Nel corso dei secoli, la maestria dei coltellinai di Maniago si perfezionò, spostando l'attenzione su coltelli e utensili di alta qualità. Nel XIX secolo, la domanda di strumenti da taglio crebbe, sia per scopi agricoli che industriali, portando a un incremento della produzione.

Oggi, Maniago è conosciuta come un vero e proprio distretto industriale specializzato nella lavorazione dei metalli, e in particolare nella produzione di coltelli, forbici, e altri strumenti da taglio. Le aziende locali, che vanno da piccole botteghe artigianali a realtà industriali di medie dimensioni, continuano a realizzare prodotti di altissima qualità, grazie alla combinazione di tecniche tradizionali e moderne tecnologie. La produzione a Maniago si distingue per la varietà degli articoli fabbricati. Oltre ai classici coltelli da cucina e da caccia, vengono realizzati strumenti da taglio professionali, come forbici chirurgiche, utensili per uso industriale e militare, e coltelli da collezione. Alcune aziende producono anche articoli per importanti marchi internazionali.

 Una delle caratteristiche distintive dei coltellinai di Maniago è la loro abilità artigianale, tramandata di generazione in generazione. Le competenze necessarie per realizzare un buon coltello richiedono una combinazione di conoscenze tecniche e abilità manuali, dalla forgiatura della lama al trattamento termico, dall’affilatura alla creazione dei manici, spesso realizzati con materiali pregiati come legno, corno o resine moderne.

Anche se oggi molte fasi del processo di produzione sono automatizzate, la cura per i dettagli e la passione per il mestiere restano centrali. Molti prodotti sono ancora realizzati a mano o rifiniti con metodi tradizionali, che conferiscono ai coltelli di Maniago un carattere unico.

Nonostante la forte tradizione, Maniago ha saputo mantenersi al passo con i tempi. Le aziende locali investono costantemente in ricerca e sviluppo, sia per migliorare le prestazioni dei materiali utilizzati che per innovare i processi produttivi. L’acciaio inossidabile e i trattamenti di indurimento delle lame sono solo alcuni esempi delle innovazioni che permettono a Maniago di rimanere competitiva sul mercato globale.

Inoltre, la città ha saputo sfruttare il suo prestigio per attrarre appassionati e collezionisti da tutto il mondo. Ogni anno a Maniago si tiene "Coltello in Festa", un evento che celebra la tradizione locale con esposizioni, dimostrazioni e mostre dedicate ai coltelli e alle arti legate alla lavorazione dei metalli. L’industria dei coltelli a Maniago rappresenta una risorsa economica fondamentale per il territorio. Le aziende locali esportano i loro prodotti in tutto il mondo, contribuendo al prestigio del Made in Italy nel settore degli strumenti da taglio. La qualità dei coltelli di Maniago è riconosciuta a livello internazionale, e molti prodotti vengono utilizzati da chef professionisti, collezionisti, artigiani e persino forze armate.

Dal punto di vista culturale, la tradizione coltellinaia di Maniago è considerata un patrimonio da preservare. Il Museo dell'Arte Fabbrile e delle Coltellerie, situato nella città, documenta la storia e l'evoluzione di questo mestiere, con una vasta collezione di coltelli, strumenti e macchinari utilizzati dai coltellinai nel corso dei secoli.

I coltellinai di Maniago rappresentano una delle eccellenze artigianali italiane, unendo tradizione, maestria e innovazione. La città, grazie alla sua lunga storia e alla continua evoluzione tecnologica, si è guadagnata un posto di rilievo nel panorama internazionale della produzione di coltelli e strumenti da taglio, mantenendo viva un’arte che affonda le sue radici in secoli di storia.

Bravo Giuliano! senza di te non avremmo scoperto le meraviglie del tuo territorio e l'operosità della sua gente ed anche ... per concludere ... quanto si mangia bene!

Grazie.

 

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